Xbox Live e PSN sotto attacco hacker: Lizard Squad colpisce ancora

Torna l'incubo degli attacchi DDoS: Sony e Microsoft costrette a chiudere i servizi online delle loro console nelle giornate più importanti delle festività natalizie
Xbox Live e PSN sotto attacco hacker: Lizard Squad colpisce ancora
Torna l'incubo degli attacchi DDoS: Sony e Microsoft costrette a chiudere i servizi online delle loro console nelle giornate più importanti delle festività natalizie

Aggiornamento del 26/12/2014: Nonostante la conclusione degli attacchi hacker, gli effetti dell’iniziativa criminale portata avanti a Natale dalla Lizard Squad continuano a riverberarsi nei problemi di connessione e nei disservizi che gli utenti sono costretti a sperimentare a Santo Stefano cercando di connettersi al PSN e a Xbox Live. A giudicare dallo scambio di tweet avuto in queste ore tra i membri del gruppo hacker e Kim Schmitz, comunque, la fine degli attacchi DDoS va ricondotta alla decisione assunta dal creatore di MegaUpload di regalare alla Lizard Squad dei voucher per Mega, il nuovo portale di file hosting di Kim Dotcom. Per tutti gli approfondimenti del caso e per ogni eventuale aggiornamento, vi rimandiamo alla lettura del nostro speciale su Downloadblog.

Il giro di vite degli scorsi giorni, con l’intervento dell’FBI e il conseguente arresto di gran parte dei membri della Lizard Squad, sembra non aver sortito alcun effetto: alcuni appartenenti al tristemente famoso gruppo internazionale di hacker hanno infatti portato a compimento un nuovo attacco DDoS ai server utilizzati da Sony e Microsoft per la gestione del traffico in rete, delle connessioni e dei servizi online del PlayStation Network e di Xbox Live.

In risposta alle recenti operazioni di polizia condotte negli Stati Uniti e in Canada, e al successivo annuncio dello scioglimento del gruppo hacker considerato tra i più pericolosi e imprevedibili del pianeta, gli anonimi superstiti delle retate del 16 dicembre scorso contro la Lizard Squad hanno così deciso di tenere fede alla parola data passando il Natale a bombardare di richieste i server del PSN e di Xbox Live per saturarne le risorse e rendere entrambi i sistemi così instabili da causarne la chiusura precauzionale da parte dei rispettivi gestori.

Nonostante i problemi di connessione continuino a persistere (dalla sincronizzazione con i Trofei/Achievements all’accesso stesso alle lobby multiplayer), la situazione sta tornando lentamente alla normalità e non dovrebbero esserci state fughe di dati sensibili.

IL RITORNO DELLA FAMIGERATA LIZARD SQUAD

Con l’attacco DDoS natalizio rivendicato dalla Lizard Squad, e a prescindere dagli arresti degli scorsi giorni, assistiamo quindi al ritorno del gruppo di hacker resosi complice alla fine del mese di agosto del blocco temporaneo del PSN, di Xbox Live e delle piattaforme online di League of Legends, Battle.net ed EA Origin.

Avvalendosi della grancassa mediatica di Twitter per schernire Sony, Microsoft, Blizzard, Riot Games ed Electronic Arts cinguettando gli attacchi portati di volta in volta ai loro seguitissimi server, gli autori di questa controversa operazione hanno messo in luce le falle della gigantesca macchina tecnologica che muove i server dei più importanti servizi videoludici in rete del pianeta.

Da semplice gesto goliardico compiuto per attirare le attenzioni della stampa generalista e di settore, l’attacco agostano della Lizard Squad ha però assunto i contorni di un atto terroristico in piena regola quando il gruppo di anonimi hacker, sempre via Twitter, ha indotto i piloti dell’aereo su cui stava viaggiando l’attuale presidente di Sony Online Entertainment, John Smedley, a compiere un atterraggio d’emergenza a Phoenix per colpa di una falsa segnalazione di pacco bomba inviata dagli stessi membri della Lizard Squad.

Le reali motivazioni che spingono gli hacker di questo gruppo a destabilizzare ciclicamente i server videoludici più “preziosi” del globo sono tutt’ora sconosciute: che ci sia dietro l’impulso egoistico di finire sotto i riflettori mediatici o la più “profonda” volontà di punire le multinazionali del settore, la questione impone delle serie riflessioni e va chiarita al più presto.

video | Machinima

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