Vancouver 2010: la recensione

Vancouver 2010: la recensione

Cercando di non pensare alla pessima figura che l’Italia ha rimediato ai XXI Giochi Olimpici Invernali ormai giunti alla conclusione, vi proponiamo quest’oggi la recensione di Vancouver 2010, il videogioco ufficiale della manifestazione realizzato da Eurocom per conto di SEGA e pubblicato da noi da Halifax.

Passata nelle mani della rinomata multinazionale nipponica dopo essere stata utilizzata da 2K Games per la riproposizione videoludica di Torino 2006, la fiaccola virtuale della licenza olimpica viene così affidata alle amorevoli cure dei ragazzi della casa di sviluppo britannica che, avendo acquisito una discreta esperienza sul campo con il gioco delle olimpiadi estive di Pechino 2008 e Atene 2004, possono così dimostrare tutto il loro valore attraverso questo prodotto rivolto a tutti gli amanti dello sport.

Se siete tra coloro i quali non sono assolutamente riusciti a perdersi nemmeno una gara di quelle che si sono tenute in questi giorni nella ridente e moderna cittadina canadese, e se volete portare con voi quelle stesse emozioni prolungandole a tempo indeterminato con il titolo SEGA, non dovete fare altro che seguirci dopo la pausa per scoprire assieme a noi cosa ha davvero da offrirci Vancouner 2010.

ROMPIAMO IL GHIACCIO

Superata la cecità iniziale provocata dall’abbagliante introduzione filmata su cui predominano tutte le tonalità e sfumature di bianco che l’occhio umano è in grado di percepire, possiamo finalmente entrare in contatto con i menù di gioco che, sin dalle prime battute, si dimostrano incredibilmente ben congeniati: semplici si, ma diretti e concisi così come ci si dovrebbe attendere da un titolo del genere.

L’immediatezza e l’accoglienza con cui veniamo accompagnati dai ragazzi di Eurocom all’interno della loro opera digitale trova la sua massima espressione nella modalità Allenamento: può sembrare strano, ma rispetto a qualsiasi altro prodotto analogo in Vancouver 2010 quest’ultimo assume infatti un valore immensamente maggiore e ci permette non solo di studiare i circuiti e le piste, ma anche di imparare velocemente le “regole d’oro” di ogni disciplina attraverso un tutorial dinamico davvero profondo e al tempo stesso di facile lettura.

Il numero piuttosto alto di specialità affrontabili e, soprattutto, il diverso approccio che dovremo utilizzare in ognuna di esse rende infatti la modalità Allenamento una sorta di “evergreen” che richiamerà la nostra attenzione più e più volte, senza esaurirsi nel giro di una singola sessione di gioco come nella stragrande maggioranza dei prodotti dedicati a sport individuali.

Ma se l’Allenamento racchiude in sè l’essenza stessa della giocabilità di Vancouver 2010, tante ancora sono le caratteristiche e le perle che il titolo Eurocom è capace di regalare agli utenti attraverso le restanti competizioni, su cui ci dilungheremo nel corso del prossimo capitolo per scoprire e sviscerare fin nei minimi particolari le differenti discipline olimpiche proposte.

Vancouver 2010: galleria immagini

IL LATO CANDIDO DELLA FORZA

Il programma olimpico di Vancouver 2010 nella sua accezione videoludica propone quattordici tipi di competizioni spalmate su otto diverse discipline: nonostante manchino all’appello gli sport di squadra come l’hockey, il curling, la combinata nordica a squadre o il pattinaggio artistico (di figura) misto, tutte le più importanti e seguite discipline invernali singole hanno nel titolo Eurocom una loro stabile rappresentanza, a cominciare proprio dal classico Sci Alpino.

Vera e propria punta di diamante di qualsiasi manifestazione olimpica invernale, Vancouver 2010 propone agli amanti dello Sci Alpino competizioni storiche come l’immancabile discesa libera maschile, o come il Super-G maschile, lo slalom femminile e lo slalom gigante femminile: come abbiamo imparato attraverso l’Allenamento, in tutti e quattro i casi i comandi di gioco seguono lo schema “velocistico”, ossia quello della partenza tramite la pressione (prima cronometrata, poi sincronizzata) del tasto principale del joypad e successivamente della gestione dei movimenti del proprio atleta mediante la levetta analogica sinistra ed i trigger dorsali, con i quali è possibile dosare sia la velocità che l’angolo di entrata in curva.

Simile a quello dello Sci Alpino è lo schema di gioco dello Snowboard, del Bob e dello Slittino, seppure con delle varianti più o meno profonde che però non si discostano più di tanto dallo stile fluido ed intuitivo che, d’altronde, caratterizza le controparti reali premiando una maggiore prontezza di riflessi.

Di tutt’altro tenore agonistico è invece l’esperienza maturabile con le discipline tecniche come il Salto freestyle e, soprattutto, come il Pattinaggio femminile (a sua volta suddiviso in Velocità e Short Track): qui il tempismo, la coordinazione e la perfetta conoscenza dei tasti da utilizzare la fanno da padroni assoluti, rendendo così ogni singola gara una vera e propria sfida contro se stessi e contro chi riesce a dimostrare una maggiore esperienza.

Non avendo a disposizione la lista dei partecipanti ai giochi olimpici al momento della pubblicazione del titolo, i ragazzi di Eurocom ci permettono di utilizzare solo un avatar “neutro” per ciascuna delle ventiquattro rappresentative nazionali proposteci sia in fase di iscrizione alla manifestazione olimpica vera e propria che nella modalità di Sfida in singolo: nel primo caso, ovviamente, dovremo cercare di scalare il medagliere gareggiando in tutte le competizioni (e qui ringraziamo nuovamente gli sviluppatori per aver sapientemente inserito un veloce “tutorial” all’interno dei semplici menù di pausa), mentre nel secondo caso bisognerà superare gli obiettivi minimi di trenta sfide singole (dieci per ogni “montagna” dalla difficoltà sempre crescente).

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MULTIPLAYER

La componente multigiocatore di Vancouver 2010 riserva non poche sorprese all’utente finale: a dispetto della scelta adottata da Eurocom di cancellare quasi tutte le discipline a squadre, il ventaglio di opzioni di gioco risulta essere sensibilmente ampio.

L’esperienza degli sviluppatori britannici, e le sacrosante considerazioni sulla tipologia di utenti a cui è dedicata quest’opera digitale, li ha giustamente portati ad implementare tutte le modalità multiplayer possibili ed immaginabili in un prodotto del genere.

Sarà infatti possibile intraprendere i Giochi Olimpici in singolo, in multigiocatore sulla stessa console (quindi offline), su più console collegate in LAN e infine in Rete, sia aprendo stanze private che delegando ai server di SEGA l’onere di registrare i risultati per darli in pasto alla classifica generale.

Se ci trovassimo di fronte ad un videogioco dal forte richiamo commerciale, e non semplicemente ad un prodotto “di nicchia” sviluppato per adempiere quasi forzatamente ad un contratto di licenza, potremmo candidamente definire la componente multigiocatore di Vancouver 2010 come una vera e propria “killer application” che da sola merita l’acquisto incondizionato del titolo: purtroppo, però, lo scarso numero di giocatori incontrabili online sin da adesso rende tristemente inutile tutto questo lavoro.

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GRAFICA E SONORO

Anche dal punto di vista della componente grafica, Vancouver 2010 riesce a regalare delle felici sorprese. Nonostante non si possa scegliere alcun atleta ufficiale della competizione, i modelli poligonali risultano essere comunque splendidamente realizzati, così come è davvero encomiabile il lavoro svolto da Eurocom nella texturizzazione degli ambienti, nella fluidità delle animazioni e, soprattutto, nella bellezza degli effetti particellari e di illuminazione che accompagnano le adrenaliniche discese in Super-G o le velocissime gare di Bob a squadre. Uniche note dolenti in tal senso sono i limitati tracciati utilizzabili e le tante migliorie che si sarebbero potute implementare con un motore grafico così ben fatto, arricchendo ad esempio la varietà degli agenti atmosferici o regalandoci un maggior numero di intermezzi filmati a contorno delle Gare Olimpiche: tenendo però conto delle limitate risorse finanziarie messe a disposizione dalla casa di sviluppo britannica per dare alla luce questo titolo, non possiamo che complimentarci con Eurocom per il risultato ottenuto.

Di analogo tenore sono le considerazioni che potremmo fare sul comparto sonoro: alla cura davvero maniacale nella riproposizione fedele degli effetti e dei rumori che accompagnano gli atleti dall’inizio alla fine della gara in cui sono impegnati, fa però da contraltare una relativa pochezza nella ricerca stilistica di tutto ciò che è di “contorno”, una mancanza che si produce inevitabilmente in brani ripetitivi nei menù di pausa o, ad esempio, in cerimonie di premiazione molto poco ispirate.

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COMMENTO FINALE

Avendo ben presente il bacino di utenti a cui è rivolto Vancouver 2010, non possiamo che consigliarvene l’acquisto anche, o meglio, soprattutto in considerazione dell’incredibile lavoro svolto da Eurocom nel realizzare un prodotto completo sotto ogni aspetto, capace persino di resistere alla prova del tempo grazie ad un comparto tecnico di tutto rispetto e ad una serie davvero ricca di opzioni di gioco.

Sia i neofiti del “genere” sia chi ha già avuto a che fare in passato con simili titoli olimpici non potranno che rimanere piacevolmente colpiti dal livello qualitativo dell’opera videoludica battente bandiera SEGA, nella speranza che la multinazionale nipponica mantenga in vita il più a lungo possibile la componente meglio riuscita del titolo olimpico, ossia il multiplayer online.

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Cosa ci piace

Cosa non ci piace

  • Divertente in singolo, spettacolare in multi
  • Graficamente valido
  • Vario, profondo e persino longevo
  • Nazionali poco caratterizzate e atleti non personalizzabili
  • Solo un circuito per ogni competizione
  • Imprecisione saltuaria dei comandi

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