Silicon Studio: l'engine grafico next-gen "Mizuchi" sarà presente alla GDC 2015

I programmatori giapponesi di Silicon Studio ci offrono un assaggio del loro prossimo, ambizioso engine grafico per PC, PS4 e Xbox One
Silicon Studio: l'engine grafico next-gen
I programmatori giapponesi di Silicon Studio ci offrono un assaggio del loro prossimo, ambizioso engine grafico per PC, PS4 e Xbox One

I programmatori nipponici di Silicon Studio, specializzati in middleware “di supporto” per gli sviluppatori di videogiochi, rispolverano la straordinaria tech demo “Museum” mostrataci nel settembre dello scorso anno per informarci che a marzo, nel corso della prossima GDC 2015, daranno in pasto agli spettatori della kermesse tecnoludica di San Francisco una versione dimostrativa del motore grafico grafico di nuova concezione che stava dietro a quella demo, il Mizuchi Engine.

La versione dimostrativa della GDC sarà estrapolata dalla tech demo “Museum” e girerà in tempo reale su due diverse configurazioni hardware rappresentate da un PC di fascia alta e un devkit PlayStation 4, a dimostrazione della duttilità del Mizuchi Engine e della capacità, da parte degli sviluppatori delle software house indipendenti e delle major del settore, di servirsene in futuro per plasmare le dimensioni virtuali dei loro prossimi videogiochi.

Guarda le immagini della tech demo “Museum” del nuovo engine grafico di Silicon Studio, Mizuchi

Gli stessi vertici di Silicon Studio ci tengono a farci sapere, inoltre, che una parte del codice utilizzato per dare forma al motore grafico Mizuchi, e più precisamente quella correlata agli effetti ottici e particellari, la si può già trovare nell’ecosistema di middleware impiegati dagli autori di Rise of Incarnates (Bandai Namco) ed MXGP (Milestone).

Maggiori informazioni su questo ambizioso engine grafico, quindi, le avremo all’apertura della prossima Game Delevopers Conference, prevista per il 2 marzo a San Francisco. Nel frattempo, vi lasciamo alle immagini di Mizuchi proposteci quest’oggi dai Silicon Studio e, per chi se lo fosse perso alla fine dello scorso anno, al video della sorprendente tech demo “Museum”.

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