Nelle scorse ore l’ufficio USTR degli Stati Uniti (per esteso Office of the United States Trade Representative) ha diffuso l’esteso rapporto 301 sulle nazioni straniere che non riescono a proteggere i copyright americani. In pratica, un documento con numerosissime informazioni sulla pirateria nel mondo, soprattutto nella sua variante online.
La poco ambita palma di nazione con il più alto tasso di pirateria online va alla Russia, indicata come il “maggiore contributore alla pirateria videoludica”. Seguono a grande distanza Messico e Brasile, in un totale di 40 nazioni di tutto il mondo analizzate. Secondo il governo degli Stati Uniti, c’è la necessità che in Russia venga stabilito “un sistema di infrastruttora legale per risolvere il problema della pirateria online”.
Molti si staranno chiedendo come è uscita la nostra amata Italia dal rapporto. È presto detto: il Bel Paese non è nella “priority watchlist”, ovverosia la lista dei paesi con più problemi di pirateria, ma rientra comunque nell’elenco delle nazioni da tenere sotto osservazione. L’USTR ha così descritto la nostra situazione:
«Nel 2013 l’italia rimane nella lista d’osservazione. La pirateria su internet rimane alta in Italia, con diverse industrie che riportano come l’Italia ha uno fra i più alti tassi di pirateria online nel mondo. Nonostante l’autorità per le comunicazioni italiana (AGCOM) abbia fatto dei progressi nel combattere la pirateria su internet nel 2011 e a inizio 2012, da allora il processo è in fase di stallo. Come risultato, i detentori di copyright continuano ad affrontare serie sfide per combattere la pirateria online in Italia. Gli Stati Uniti sottolineano l’importanza di fare le giuste azioni per finalizzare e implementare le normative di AGCOM per creare un meccanismo efficace contro tutti i tipi di pirateria online.»
Che in Italia il problema della pirateria fosse piuttosto massiccio lo sapevamo già da anni, ma forse allo stato attuale il nostro paese ha ben altre priorità e problemi da risolvere… Che ne pensate?