Ora anche i simulatori di guida sono considerati pericolosi

Ora anche i simulatori di guida sono considerati pericolosi

Gli studi degli psicologi non lasciano dubbi: anche le simulazioni di guida sono pericolose. A dirlo è l’associazione degli psicologi americani, che attraverso la propria pubblicazione “Journal of Experimental Psychology: Applied” (diaro di psicologia sperimentale applicata) ha pubblicato una ricerca di colleghi tedeschi. La notizia è stata riportata da diversi organi di informazione, tra i quali BBC, Indipendent e il blog PC Format.

Guidati dal Dott. Peter Fischer dell’università Luddwig-Maximilians di Monaco, un gruppo di scienziati ha fatto domande a 198 uomini e 92 donne (scelti a caso fra la popolazione e di età compresa fra 16 e 45 anni) riguardo il loro comportamento su strada, eventuali incidenti provocati in passato e il tempo dedicato ai videogiochi di guida.

Dopo aver studiato le risposte, i ricercatori hanno stabilito che giocare frequentemente con giochi di guida si può associare ad un comportamento più aggressivo anche al comando di automobili reali e ad una casistica di incidenti più nutrita. Questa associazione pare essere più forte negli uomini che nelle donne.

Ad affiancare gli psicologi è arrivata una ricerca della BSM (British School of Motoring), secondo la quale il 27% dei 1000 guidatori sotto i 24 anni di età intervistati hanno ammesso di correre più rischi mettendosi alla guida dopo una sessione di gioco.
Robin Cummin, consulente per la sicurezza stradale della BSM, ha dichiarato alla BBC: «Dobbiamo far arrivare il messaggio ai giovani, e avvertirli dei pericoli che corrono utilizzando questi giochi e d come essi possano influenzare situazioni di vita reale. Ogni gioco dovrebbe avere un messaggio pop-up su schermo che avverta di questi potenziali rischi».

Su Driving Italia, sito italiano di riferimento per le simulazioni di guida, è stato pubblicato un lunghissimo ed interessante editoriale che raccoglie testimonianze di moltissimi esperti del settore atte a confutare con esempi pratici la ricerca degli scienziati tedeschi.

La storia è stata ripresa anche dal Corriere della Sera, che esordisce parlando di Grand Theft Auto come di un “gioco di gare automobilistiche”.

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