Lontani dagli annunci roboanti, dalle ragazze immagine e dalle conferenze pirotecniche dell’E3 2011, un gruppo di ricercatori accorsi al Congress on Evolutionary Computation (CEC) di New Orleans si sono lanciati in un bizzarro ma geniale esperimento scientifico volto a scoprire i limiti e le potenzialità dell’intelligenza artificiale applicata all’industria videoludica, ma anche (e soprattutto) alla robotica, alla cibernetica e a un numero infinito di altre branche della conoscenza.
Organizzata da Philipp Rohlfshagen e Simon Lucas, due scienziati dell’Università di Essex, la Ms. Pac-Man vs Ghost Team Competition ha infatti permesso ai programmatori presenti al CEC 2011 di scontrarsi gli uni contro gli altri nello sviluppo di un’apposita IA da utilizzare per delle versioni dei fantasmini e della signora Pac-Man completamente autonome e, quindi, non comandabili con alcun controller o joystick classico.
Come potrete ammirare nella sfida tra i “mini-Terminator virtuali” schierati da James e nqkien nel video subito dopo il salto, sia i fantasmi che Ms. Pac-Man dimostrano un’incredibile reattività e persino una discreta capacità di analisi su ciò che li circonda e sui cambiamenti in atto nell’ambiente limitrofo. Il giorno in cui tutto questo potrà tradursi in realtà come con i robot senzienti e gli androidi da guerra descritti meravigliosamente da Isaac Asimov e Philip K. Dick nei loro libri, comunque, è ancora molto lontano: ad oggi, il record raggiunto dalla più raffinata di queste intelligenze artificiali è di 69,240 punti, un’inezia rispetto agli oltre 900,000 punti del record mondiale detenuto dal più grande giocatore di questo glorioso cabinato anni ’80.