Kotaku accusa pesantemente Famitsu per la recensione di MGS: Peace Walker

Kotaku accusa pesantemente Famitsu per la recensione di MGS: Peace Walker


Con un eloquente post dal titolo Do Not Trust This Magazine’s Review Scores (Non credete ai punteggi di questa rivista), Kotaku ha lanciato la propria nuova offensiva nei confronti di Famitsu, alimentando delle vecchie ruggini: ad accendere la miccia questa volta la recensione di MGS: Peace Walker del magazine nipponico, nella quale la nuova fatica di Hideo Kojima si è guadagnata l’ambitissimo perfect score di 40/40, in grado di influenzare non poco l’andamento di un titolo sul mercato jap e tenuto in alta considerazione anche all’estero.

L’accusa di Kotaku è relativa alla relazione pubblicitaria tra il titolo pubblicato da Konami e Famitsu stessa, con la rivista che appare proprio all’interno di MGS: Peace Walker e Hirokazu Hamamura, presidente di Enterbrain (editore di Famitsu), coinvolto in prima persona in una pubblicità del gioco. Il post scritto da Brian Ashcraft ha immediatamente sollevato un vespaio con tanto di approvazioni per quanto sostenuto da Kotaku, ma anche di interventi in difesa di Famitsu all’insegna del “così fan tutti”.

Del resto, che nell’industria videoludica ci sia un legame doppio tra chi produce i giochi e chi invece ha il compito di criticarli è sotto gli occhi di tutti: il caso Famitsu-Konami sarà forse uno dei più eclatanti, ma solo uno dei tanti grazie ai quali ci troviamo un giorno sì e l’altro pure con pubblicità di videogiochi a infarcire siti e riviste specializzate (famoso il caso Gerstmann su Gamespot), che dal canto loro per ottenere un’esclusiva rispetto alla concorrenza spesso devono contrattare con gli sviluppatori, i quali ovviamente cercano di tirare l’acqua al loro mulino in qualche modo.

Giuseppe Nelva è andato al nocciolo della questione, accusando Kotaku a sua volta di essere né più né meno come Famitsu, e di voler quindi ipocritamente screditare la rivista nipponica. Se un problema in questo ambito c’è mi sento di dire che è molto più generalizzato di quanto voglia far emergere Kotaku, ma che allo stesso tempo esistono ancora delle realtà in grado di potersi fregiare come indipendenti senza dover mettere questa parola tra virgolette (e non per dire, Gamesblog è una di queste :)) pur offrendo spazi pubblicitari ai publisher.

Parlando da videogiocatore posso comunque dire di essermi sempre trovato bene ragionando di testa mia, decidendo se un gioco mi piace o no non in base a un voto o a una serie di essi, ma seguendo per quanto possibile le varie fasi di sviluppo e provando le demo quando possibile. Le recensioni sono sempre state un modo per “aggiustare il tiro” sul mio parere, ma mai l’unica fonte di decisione in base alla quale scegliere se comprare un gioco oppure no: lo stesso sarà anche per Peace Walker, indipendentemente dal 40/40 di Famitsu.

Giusto per completezza, ecco la lista degli altri 40/40 assegnati nella storia della rivista nipponica:

The Legend of Zelda: Ocarina of Time (1998)
Soulcalibur (1999)
Vagrant Story (2000)
The Legend of Zelda: The Wind Waker (2003)
Nintendogs (2005), Final Fantasy XII (2006)
Super Smash Bros. Brawl (2008)
Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots (2008)
428 (2008)
Dragon Quest IX (2009)
Monster Hunter Tri (2009)
Bayonetta (2009)
New Super Mario Bros. Wii (2009)

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